Il Governo ha fatto nuovi bandi per l’accoglienza dei migranti aumentando i rimborsi ai gestori. Aumenta il business dell’accoglienza dei migranti
Il business dell’accoglienza dei migranti diventa più redditizia per i gestori dei centri.
Diventa più redditizio per le cooperative, per lo più rosse, accogliere i migranti.
Il Governo, infatti, nella persona del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, ha aumentato sensibilmente i rimborsi ai centri di accoglienza.
Come evidenzia, infatti il direttore del Tempo, Franco Bechis, il tutto è previsto in un decreto ministeriale di febbraio a cui ovviamente si sono dovute adeguare le varie prefetture che stanno predisponendo i bandi secondo le nuove regole.
Il governo aumenta ai centri di accoglienza i rimborsi per ogni migrante
Il decreto ministeriale, prevede, così, per prima cosa, il raddoppio del costo del rimborso del primo kit di accoglienza che passa da 150 € a 300 €.
Molte altre voci afferenti ai costi di gestione sono state aumentate in particolare quella del personale.
Sono state introdotte nuove voci con i relativi costi che prima non esistevano, come la sostituzione “ecologica” delle stoviglie usate per i pasti dell’accoglienza.
Ciò prevede l’introduzione delle “stoviglie monouso biodegradabili e compostabili”, che da sole valgono 0,60 euro al giorno di costo in più per ogni migrante ospitato.
È previsto anche un incremento del costo della fornitura dei pannolini per neonati fino a 30 mesi di età.
La capienza dei centri fa lievitare i costi
La Lamorgese ha rialzato, tra l’altro, come afferma Bechis, il plafond con incrementi che variano a seconda della capienza dei centri di accoglienza.
Se prendiamo a modello un centro da 50 posti; all’anno costava fino ad oggi 389.637 euro, con gli aumenti stabiliti dalla Lamorgese ora costa 524.505 euro, vale a dire il 35% in più di prima.
Un centro da 100 posti costava 921.625 euro, ed ora si pagherà ogni anno 1.210.340 euro, con un incremento del 31,32%.
Per i centri con 300 occupanti il costo annuale a pieno regime passa da 2,7 a 3,1 milioni di euro con una crescita più calmierata: il 13,78%.
Ma crescendo ancora il numero di migranti i costi lievitano sensibilmente: con 600 posti fino all’anno scorso (prezzi erano quelli dell’ultimo decreto Salvini) il costo annuale era di 3,8 milioni di euro.
Ora sale a 5,54 milioni di euro, con un incremento del 44,13%.
I centri di accoglienza di 900 posti, che ai contribuenti oggi con la scelta della Lamorgese, verranno a costare 8,1 milioni di euro l’anno rispetto ai 5,6 milioni che costavano prima: incremento del 44,08%.
I costi sono lievitati a causa dei servizi “green” che prima non venivano offerti, tuttavia sono i costi del personale divisi per migrante a lievitare di più.
L’assistenza degli psicologi sarà un costo rilevante
Vi sarà, tra l’altro, un aumento della paga oraria di alcuni operatori e sarà offerto ai migranti ospitati nei centri italiani un servizio in più, che ha un costo rilevante: quello dell’assistenza fornita da psicologi.
Gli psicologi opereranno con i migranti ospiti 8 ore a settimana nei centri fino a 50 posti, 16 ore in quelli fino a 100 posti, 24 ore a settimana in quelli fino a 300 posti e così a salire.
Ciò che evidenzia giustamente il direttore del Tempo è che la presenza oraria degli psicologi, tuttavia, è identica a quella degli assistenti sociali che spesso forniscono un sostegno non dissimile.
Aumenta il business dei migranti
Tutto ciò non fa che incoraggiare il cosiddetto business dell’accoglienza dei migranti, tanto che Salvatore Buzzi, condannato nell’inchiesta di Mafia Capitale, disse:
«[…]Tu c’hai idea de quanto ce guadagno sugli immigrati? il traffico de droga rende meno…”
C’è da rilevare, tuttavia, che l’accoglienza dei migranti è attuata, per lo più, da cooperative di sinistra che accolgono con favore i nuovi sbarchi di migranti, noncuranti, però, che in tale immigrazione incontrollata si cela chi viene in Italia per destabilizzare il futuro della nostra civiltà.