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Continua la strategia dell’UE che con l’approvazione della Risoluzione che considera l’aborto come un diritto umano favorisce una sempre più aggressiva cultura di morte.
La Risoluzione che prevede l’aborto come diritto umano.
Con 378 voti a favore, 255 contrari e 42 astenuti l’Europarlamento ha approvato la Risoluzione sulla «La salute e i diritti riproduttivi e sessuali nell’Unione, nel quadro della salute delle donne» che prevede l’aborto come diritto umano.
La Risoluzione pur non essendo vincolante per gli Stati, qualifica l’interruzione di gravidanza come un «servizio medico essenziale» e attacca al contempo l’obiezione di coscienza e le campagne in difesa della vita.
La Risoluzione è stata presentata dal deputato socialdemocratico croato Pedrag Fred Matic.
Come hanno votato i partiti sulla risoluzione sull’aborto
Il Partito popolare europeo (Ppe) aveva dato un’indicazione di voto esplicitamente contraria alla risoluzione, indicazione però non seguita da 36 franchi tiratori pronti a votare a favore.
Il gruppo socialista (S&D), ha sostenuto massicciamente la risoluzione con appena 2 franchi tiratori contrari.
Favorevoli alla risoluzione (con 2 soli astenuti) e dunque decisivi i centristi e liberali di “Renew Europe“.
Hanno sostenuto il testo in modo unanime pure i Verdi.
Hanno votato in modo contrario i gruppi Ecr (Conservatori e riformisti europei) e Id (Identità e democrazia).
Le posizioni degli eurodeputati italiani: PD e M5S a favore, FI, Lega e FdI contro.
Tra gli eurodeputati italiani che hanno appoggiato la risoluzione, che considera l’aborto un diritto umano, ci sono gli esponenti del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle.
Hanno invece votato contro gli esponenti di Forza Italia, della Lega, di Fratelli d’ Italia, accanto a Herbert Dorfmann (Südtiroler Volkspartei).
Si è invece astenuta Luisa Regimenti (Lega).
Questa Unione Europea tradisce l’umano.
L’approvazione di questa risoluzione ideologica da parte del Parlamento europeo è in linea con quei cosiddetti “valori fondamentali dell’Unione Europea“ per i quali si vorrebbe estromettere l’Ungheria dalla UE, per il sol fatto che il Parlamento ungherese ha approvato una legge, che sancisce che «la pornografia e i contenuti che ritraggono la sessualità, o promuovono la deviazione dell’identità di genere, il cambiamento di sesso e l’omosessualità non debbano essere accessibili ai minori di 18 anni».
Se allora “i valori fondamentali dell’Unione europea” sono questi, cioè quelli che afferiscono alla promozione del gender nelle scuole, al considerare l’aborto come un diritto umano, al promuovere l’utero in affitto, l’adozione gay, l’eutanasia, il self Id, etc, certamente non possiamo riconoscerci in questa Unione Europea, che tradisce le radici cristiane su cui è fondata l’Europa, promuovendo, al contrario una cultura di morte e una cultura che tradisce l’umano.
[…] E, nel frattempo, al Parlamento Europeo è passata la “Risoluzione Matić” (https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2021-0314_IT.html), che definisce l’aborto “diritto umano“, con i voti favorevoli di tutti gli eurodeputati italiani del PD e del M5S (oltre a qualche franco tiratore del PPE): https://www.giancarlocerrelli.com/europarlamento-aborto-diritto-umano/. […]