Salta la calendarizzazione del ddl Zan. Il centrodestra unito ha bloccato per il momento il disegno di legge Zan sull’omofobia, la cui calendarizzazione è stata rimandata, da parte dell’Ufficio di presidenza della Commissione giustizia del Senato, a data da destinarsi.
Salta la calendarizzazione del ddl Zan in Commissione giustizia del Senato.
Il centrodestra unito ha bloccato, per il momento, il disegno di legge Zan sull’omofobia.
L’Ufficio di presidenza della Commissione giustizia del Senato, che avrebbe dovuto deciderne la calendarizzazione, l’ha rimandata a data da definire.
Il motivo ufficiale? La commissione deve continuare l’esame del decreto per l’abilitazione all’esercizio della professione di avvocato, previsto in Aula per il 31 marzo.
Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno ostacolato in Commissione giustizia l’avvio dell’iter parlamentare del provvedimento voluto da Pd e M5s, sostenuto da Italia Viva e Leu e già approvato dalla Camera quattro mesi fa.
Le reazioni
“La violenza va contrasta sempre e comunque. Ma c’è il rischio, dal nostro punto di vista, che si limiti la libertà di pensiero e di parola”. Cosi’ il segretario leghista Matteo Salvini, parlando del disegno di legge Zan sull’omotransfobia. “Non servono nuove norme ma serve applicare severamente quelle che esistono”.
“Come cittadino e come vescovo, spero che la Commissione Giustizia del Senato oggi non autorizzi il passaggio del ddl Zan in Senato, in un momento così critico per la vita della nazione”: a dichiararlo è il vescovo di Pavia, Corrado Sanguineti, che in passato aveva già espresso la sua contrarietà al provvedimento. “Riconfermo le perplessità e gli interrogativi, espressi già nel Comunicato della Cei dello scorso 10 giugno, su un provvedimento che, in nome della giusta lotta contro le discriminazioni, che non sono solo quelle legate all’orientamento sessuale che una persona può assumere, di fatto – è convinto – rischia di introdurre una legge liberticida, che lede il diritto alla libera espressione del proprio pensiero e delle proprie convinzioni, e tende a sostenere un ‘pensiero unico’ su questioni antropologiche decisive per il presente e il futuro dell’uomo”.
“Di tutto l’Italia ha bisogno in questo momento, ma non certo di una legge ideologica – afferma ancora Sanguineti -: nulla di significativo è stato cambiato nel testo approvato alla Camera e ora proposto al Senato.
Permane intatto il rischio della deriva liberticida e di favorire forme d’indottrinamento delle teorie del ‘Gender’ definite da Papa Francesco ‘uno sbaglio della mente umana’. Mi auguro che i nostri rappresentanti politici, delle differenti formazioni, soprattutto se cattolici o comunque amanti dell’autentica libertà di pensiero, sappiano assumere decisioni sagge e illuminate”.
Per ora il pericolo è stato allontanato, ma Pd, M5S, Leu e Italia Viva, fanno pressione mediatica per giungere al più presto all’approvazione del provvedimento.
È bene per questo rimanere vigili e aiutare il nostro prossimo a comprendere la pericolosità e le insidie che contiene il ddl Zan. Per un breve approfondimento del disegno di legge vedi qui.
Caro e stimato Avvocato Cerreto, grazie per tutto quello che fai a difesa della Verità!
Dirigente Impieri
Grazie di cuore
[…] maggior parte dei mezzi di comunicazione, che sono gay friendly, in questi ultimi giorni, temendo il pericolo che il ddl Zan possa non essere approvato, hanno iniziato a fare una forte pressione mediatica, servendosi di alcuni artisti compiacenti […]