La diaspora dalla Lega è iniziata con la distruzione della Lega di Crotone. Svolta organizzativa? Congiura contro la Lega e Salvini? O strategia di laicizzazione del partito eliminando tutte le identità soprattutto quelle evidenziate dagli “ultracattolici”?
La Lega di Crotone era un laboratorio della Lega al Sud
È una strana coincidenza che la diaspora dalla Lega Salvini sia iniziata paradossalmente dalla distruzione della Lega di Crotone. La Lega di Crotone, infatti, guidata dall’avvocato Giancarlo Cerrelli, fino a qualche mese fa, era il fiore all’occhiello della Lega in Calabria. Era divenuto un laboratorio del partito di Alberto da Giussano al Sud, ove erano tenuti lontani gli affaristi e coloro che avrebbero voluto utilizzare il partito per meri scopi personali e utilitaristici. La mission della Lega di Crotone era quella di perseguire il bene comune sopra ogni cosa. Il partito leghista di Crotone aveva ricevuto notorietà internazionale grazie al “Volantino di Crotone”, vedi a titolo esemplificativo anche qui, qui e qui.
I successi del partito a Crotone
In tre anni, dal 2018, la Lega pitagorica, partendo da zero aveva raggiunto risultati invidiabili. Un partito che, inizialmente, in quella città era odiato, ma aveva trovato piena cittadinanza; proprio a Crotone che fino a poco tempo prima era definita la “Stalingrado del Sud”. La Lega guidata da Cerrelli era riuscita, sorprendentemente, a creare un nucleo militante di persone lontane dalla “vecchia politica affaristica” e che era riuscita a portare la Lega a Crotone dallo zero per cento, al 15% delle regionali del gennaio 2020, divenendo il primo partito in città e provincia.
Dopo le regionali, tuttavia, sono nati i primi fermenti volti a colonizzare il partito crotonese, da parte di arrivisti che hanno provato a dividere il partito. La Lega, tuttavia, sotto la guida di Cerrelli alle elezioni comunali del settembre 2020 era riuscita – nonostante tali insidie – ad eleggere un consigliere comunale, promuovendo chi aveva militato nel partito di Crotone dalla fondazione dello stesso: Marisa Luana Cavallo.
Distruzione della Lega di Crotone
Il resto è storia recente. Ha inizio dalla Calabria, dal gennaio di quest’anno, un progetto pilota, un cambiamento di rotta da parte della Lega, con ricadute che hanno avuto i loro primi effetti sulla Lega di Crotone e poi nel resto d’Italia. È avvenuta, infatti, una vera e propria colonizzazione del partito da parte di una genia di persone lontana dalle premesse e dalle prospettive che avevano permesso la nascita della Lega nel crotonese e in molte zone del sud Italia. Sorprende, tuttavia, il caso Crotone, perché tali persone, del tutto prive di un retroterra militante nella partito leghista, hanno preteso la testa di Cerrelli e di tutto il gruppo che aveva fatto la Lega a Crotone. Questo stato di cose ha determinato l’impossibilità di una permanenza da parte di Cerrelli e degli iscritti storici nella Lega di Crotone.
La distruzione della Lega di Crotone una svista organizzativa o un complotto contro Salvini, o la laicizzazione del partito?
Cerrelli, così, ha deciso di lasciare il partito che aveva fondato, seguito dall’unica consigliera eletta e da 50 iscritti.
L’effetto è stato quello di svuotare il partito di Crotone, con una reazione a catena anche in altre parti d’Italia. Viene da chiedersi se tale colonizzazione da parte di “poteri forti”, accettata forse ingenuamente da Matteo Salvini, non sia stata, tuttavia, un modo artato per distruggere la Lega dal di dentro e soprattutto compromettere la leadership di Matteo Salvini all’interno del partito. O, come più di qualcuno sospetta, lo scopo sarebbe stato quello di voler laicizzare la Lega, espungendo i riferimenti religiosi e identitari, eliminando coloro i quali, come Cerrelli, erano definiti come “ultracattolici”?
Non basta, difatti, la visita di Salvini a Crotone, per salvare un partito che in città e in provincia non c’è più e i cui attuali aderenti hanno a cuore soltanto posti di potere e una sistemazione. Non basta la venuta di Salvini se mancano i militanti che fanno i gazebo e che fanno militanza attiva, perché non ci credono neppure loro.
I quotidiani nazionali parlano del caso Crotone
La Lega a Crotone si è suicidata, divenendo il caso pilota di tanti altri casi di abbandono del partito, che sono ormai all’ordine del giorno e che sono attestati da giornali nazionali, come il Foglio, il Corriere della Sera, la Repubblica, la Notizia, i cui articoli proponiamo di seguito.
È stata una svista organizzativa? Un complotto contro la Lega e Salvini? O una strategia per laicizzare il partito, emarginando chi era definito “ultracattolico?