Roberto Occhiuto è ufficialmente Governatore della Regione Calabria, raggiungendo il 54,49%, tuttavia il primo dato ufficiale che emerge è che il partito che ha vinto le elezioni calabresi è stato quello dell’astensione.
Si sono astenuti, infatti, il 55,63% dei calabresi, mentre ha votato il 44,37% degli aventi diritto al voto.
La punta minima di votanti è stata raggiunta nella provincia di Crotone con il 39,76% dei votanti e con il 60,24 di astenuti.
Tali risultati meritano una seria analisi. C’è da domandarsi: l’astensione è dipesa dalla sfiducia dei calabresi nei loro rappresentanti politici? Dal disinteresse per la cosa pubblica? Oppure perché la coalizione di centrodestra non ha mostrato differenze sostanziali e identitarie rispetto al centrosinistra? Abbiamo già rilevato come il centrodestra calabrese sia rifuggito dallo scendere nel campo in cui si gioca la decisiva e identitaria battaglia culturale, politica e antropologica sui temi eticamente sensibili.
Il centrodestra ha preferito, invece, parlare di temi tecnici, che non sono divisivi e non hanno colore politico. Ha preferito mantenere un profilo basso, visto che la vittoria del centrodestra era “telefonata” e non era il caso di dare pretesti al centrosinistra.
Il centrodestra ha vinto in Calabria e ora si spera – che pur impegnandosi nella soluzione dei tanti problemi della Regione, la sanità in primis – non rifugga, nei limiti delle competenze funzionali, di prendere posizione nella decisiva battaglia antropologica sui temi eticamente sensibili, da cui dipende il futuro della nostra civiltà.
Ciò lo si può fare con azioni politiche e amministrative concrete di cui faremo stato in seguito.